domenica 4 ottobre 2009

HIV e AIDS, dati di interesse

Volevo dare un ripasso a questa malattia.
In Italia è da tempo che non se ne parla, come se fosse scomparsa.
L'unico ricordo condiviso è la famosa pubblicità con gli aloni viola, che per molti versi risulta fuorviante.

La malattia puà essere generata da due tipi di virus diversi: HIV-1 e HIV-2.
Entrambi i virus sono fortementa variabili. Il primo ceppo si divide in svariati sottogruppi: M, O ed N.
l'M poi si ridivide a sua volta in 11 sottotipi individuati con le lettere: A, B, C, D, ecc. ecc.

Non tutte le varianti di AIDS sono diffuse allo stesso modo. Inoltre zone diverse del pianeta presentano varianti diverse.

La malattia ha la terribile caratteristica di essere incubata per un periodo che dura in media -per una persona normalmente sana- 10 anni. Il primo effetto si presenta dopo alcune settimane dall'infezione e causa una specie di influenza, che praticamente nessun paziente imputa all'AIDS come causa.

La malattia colpisce il sistema immunitario stesso. I primi globuli bianchi specifici contro il virus appaiono solo 6/8 settimane dopo l'infezione.

L'unico vero metodo per rilevare il virus è rilevare la presenza di anticorpi contro l'HIV. Altrimenti il virus risulta per molti versi trasparente ai test clinici.

il Virus colpisce direttamente le cellule CD4 utilizzandole per la sua replicazione.
Per una persona sana esse hanno una concentrazione nel sangue di 600-1300 unità per microlitro. Più il virus si replica, più la concentrazione diminuisce.
Un sieropositivo si definisce 'malato di AIDS' quando la sua concentrazione di CD4 scende sotto le 200 unità. In questa fase si raggiunge il collasso del sistema immunitario.


Ora iniziano però le belle notizie:

la possibilità di infezione a contatto di un seriepositivo è nulla. Il virus è troppo debole per resistere all'aria e nella maggior parte dei materiali.

Per essere infettati bisogna:
  1. avere una trasfusione di sangue proveniente da una persona infetta
  2. scambiarsi aghi infetti
  3. avere relazioni sessuali (qualsiasi tipo di organo usato è passibile di infezione)
  4. essere figli di madre infetta.
Quello che raramente si sa è che l'unico metodo che da una forte garanzia di infezione è il primo (90%). Gli altri hanno probabilità molto più bassi:
  • 0,3% gli aghi,
  • 0,01% le relazioni sessuali, stimato che sia avvenuto un solo rapporto tra la persona sana e l'infetta
  • dal 2% al 30% per il passaggio da madre a figlio. La percentuale dipende dalla zona del mondo ed è più bassa nelle zone più civilizzate.

Quindi un solo rapporto non protetto con un malato fondamentalmente non porta alla malattia, per fortuna.

Fonte: Aids, meeting the challenge. Data, Facts, Background. Sonia Weinreich e Christoph Benn, WCC Publication, Geneva, 2004

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