giovedì 19 novembre 2009

Storie liete dal PCU: Kohn

Kohn è arrivato al PCU circa tre settimane fa.

Appena arrivato non riusciva a camminare, a parlare e nemmeno a parlare. Passava tutto il giorno a letto disteso dormendo. Se lo si svegliava all'ora di colazione o a pranzo per farlo mangiare ti guardava con senso di indifferenza, disturbato dall'intervento.


Pailin, un'altra paziente che gli dorme accanto, aveva addirittura paura di lui perchè "diceva" (Pailing non può parlare, ma solo scrivere sul cell) che Kohm si alzava di notte e girava per la stanza. Dicevano perciò voci che fosse nottambulo (non sarebbe stata la prima volta per il PCU).

Fisicamente poi sul corpo presentava decine di macchie causate da funghi della pelle, batteri e ferite infette.

Poi ha iniziato a migliorare.

Piano piano il viso si è risvegliato ed il suo sguardo si è illuminato sempre più...
.. e così ha smesso di mangiare a letto, ha iniziato a dormire la notte e ora cammina tranquillamente da solo senza nessun problema.

Eccolo in una foto di oggi seduto mentre mangia con gli altri nella zona dei tavoli.

Anche se ancora parla pochissimo, ora appare molto contento!

Il centro in fermento per Padre Giovanni

Oggi è stata una giornata campale: domani al compleanno di Padre Giovanni ci saranno circa 200 invitati e oggi i preparativi letteralmente fermevano....

I bambini da diversi giorni stanno provando uno spettacolino di auguri. Oggi, sebbene siano stati a scuola la mattina ed il pomeriggio, hanno investito il resto del giorno a preparare elementi per la festa come le bandierine dell'Italia e della Tailandia.

I tecnici invece erano al lavoro sulla scenografia del cortile principale. Un palco di fiori è stato allestito vicino alla cucina. Sono state aggiunte le luci colorate come a Natale... ed inoltre è stata completata la capanna che verrà poi riusata il primo dicembre per il world AIDS day.

I cuochi invece andavano a fare le spese per la cena e progettavano i piatti occidentali da offrire agli invitati.

Per di più la mattina sono arrivati tre nuovi visitatori: 2 francesi ed 1 italiano di cui ci siamo dovuti prendere carico io ed Helena, dato che non c'era nessun altro disponibile! :-)

Io sono stato confermato preparatore ufficiale del tiramisù. Subito dopo mangiato i cuochi mi hanno portato con il camioncino al Villa Market a Pattaya per le spese. Siamo stati via quasi tutto il pomeriggio.

Ebbeme: ho comprato tutto il mascarpane e tutti i savoiardi del supermercato!!!
Anzi. Dato che mi servivano ancora biscotti ho chiesto ad una manager se ce ne fossero stati altri in magazzino, ma niente: non c'era nulla! Grazie al cielo, alcuni savoiardi erano avanzati dalla prova e cosi ho potuto utilizzarli per completare le seconda teglia necessaria a coprire i 30 invitati speciali.

Il risultato è stato nettamente superiora al primo tentativo. La crema era morbida e cremosa al punto giusto. Inoltre (con mezzi molto impropri :-P) si è provveduto alla creazione delle scritte di buon compleanno:


Qui invece come appariva il palco principale appena terminati i lavori stasera tardi:


mercoledì 18 novembre 2009

Sushi alla cena Giappa!

Per ripagare il tiramisu italiano di ieri e fondamentalmente perchè Thai ed occidentali richiedevano a gran voce di assaggiare un pò di sushi originale...

... i giapponesi si sono offerti di preparare la cena di stasera!

Due commenti sulla preparazione:

Helena mi ha raccontato che al supermercato (Lei li aveva accompagnati) ci hanno messo ben più di un'ora per scegliere gli ingredienti della cena, anche se la lista non arrivava a 10 elementi. :-)


In cucina non c'era storia: uno in parte all'altro, ognuno preparava la sua parte con ordine e metodo, seguendo uno schema che sembrava collaudato e condiviso.


La cena è risultata veramente buona! Il gusto del sushi era decisamente diverso da quello che si trova nei classici ristoranti giapponesi in Italia, molto fresco e dai sapori mescolati sapientemente. Anche il wasabi del tubetto preconfezionato sembrava più buono! :-)


La nota della cena è che per la prima si è mangiato utilizzando le bacchette. Normalmente al centro si usano sempre le posate occidentali (solo forchetta e cucchiaio però, il coltello anche se lo chiedi non te lo danno). Anche questo ha dato un piacevole connotato alla serata.

Io ed Helena poi abbiamo dimostrato che ce la cavavamo tranquillamente soprendendo i presenti, abituati a vedere gli occidentali "digiunare" con le bacchette in mano.



Anima trans_migrata

Quest'uomo è definito nella lingua italiana un trans....



... ma la traduzione del termine 'Kathoey' non rende per niente il concetto di omosessuale tailandese, che non assomiglia neanche vagamente a quello occidentale.

'Lei', quindi, è arrivata al centro gli ultimi giorni della settimana scorsa, ed è stata subito portata in ospedale a Rayong. Ma nel piccolo lasso di tempo aveva fatto colpo su Helena, che era al suo primo vero incontro un Ladyboy (come anche si fanno chiamare) e ne è stata proprio impressionata.

Colpita a tal punto che oggi -tornata la kathoey dall'ospedale- Helena le è stata accanto tutto il tempo, lavandole il corpo con un panno bagnato. Però la paziente stava molto male, continuando a rigirarsi nel letto in stato semi-confusionale.

Ciò che fa rabbia è che Mr Songsak ci ha raccontato che succede spesso che i pazienti dall'ospedale pubblico tornino in stato confusionale perchè non vengono curati con il necessario tatto. I malati di HIV, a causa della loro debolezza intrinseca, ne risentono molto di più.

Alla fine si è spenta nel pomeriggio lasciano in Helena un senso di disagio...

martedì 17 novembre 2009

tiramisu: la prova di realizzazione

Oggi ho finalmente realizzato la prima prova di sperimentazione del tiramisu.
Stasera è stato servito dopo cena ai presenti.

Risultato: ottimo!
Ha messo d'accordo Europei, Tailandesi, Giapponesi... e me compreso.

Dovrò tornare a Pattaya a ricomprare gli ingredienti per la festa di compleanno di Padre Giovanni di venerdi. Sono pronto ad prepare la torta per i 30 invitati speciali (tra cui anche l'ambasciatore italiano in Tailandia)!

Una entità unica in più persone: i Jap!

Arrivati domenica pomeriggio, ho avuto occasione di incontrarli solo oggi, dato che sia domenica che lunedi sono stato lontano dal centro durante la giornata...

...di chi sto parlando?
Di 7 giapponesi che si sono presentati al centro come volontari care-giver!

Studiano infermeria in una delle mille università in zona Tokio. La loro scuola ogni anno seleziona un gruppo di studenti che hanno la possibilità di fare pratica su malati del PCU.

Quest'anno sono arrivati loro sette:


Dato che appunto -sono specializzati in infermeria- Padre Giovanni li ha messi sotto...
... a produrre 200 messaggi di auguri di Natale entro la fine della settimana!
E' un compito che solo ad un gruppo di giapponesi potrebbe essere assegnato con un risultato finale positivo.

Eccoli quindi in veste operativa, sommersi di carta, colla, forbici, matite colorate e pastelli...
ovviamente si distinguono in primis nella realizzazione degli origami. Decine di cigni adornano le cartoline in via di preparazione :-)


La qualità dell'operato artigianale (come già quello Tailandese) è elevatissimo.


Tutto viene fatto scrupolosamente a mano: disegni, ritagli, incisioni.

Ma la cosa che soprende tutti è il loro modo di operare in gruppo in qualsiasi cosa.

Fai una domanda ad un loro: lui la riprone ad un secondo, che si volta ad un terzo e così via fino a che qualcuno non trova la risposta. Ma la cosa incredibile è che la risposta torna indietro in ordine: l'ultimo la dice al penultimo, che la passa a quello prima, ecc ecc, fino a che quello che ha ricevuto la domanda riporta la risposta all'interlocutore iniziale.

A tavola? Non è che si siedono come capita capita. Prima si raggruppano e fanno un veloce meeting in cui si assegnano i posti disponibili! Quindi si siedono come stabilito.

Ovviamanente anche nella realizzazione delle cartoline: ognuno ha la sua mansione ed il proprio compito.

In occidente la gente si riunisce in gruppi, in Giappone l'entità gruppo si suddivide nelle sue componenti.

Il braccio destro del centro: Father Peter

Father Peter è "la pietra" su cui Padre Giovanni ha appoggiato la gestione del centro.



Father Peter è come Father Andrew un padre tailandese.

Lui racconta che la sua decisione di diventare prete nacque ad otto anni di età. A quei tempi aveva uno zio che era stato ordinato prete cattolico. Il suo comportamento impressionò talmente tanto Father Peter bambino da fargli decidere di divenire strumento di Dio in forma totale.

Egli infatti ammette che per essere ottimi strumenti di Dio non è necessaria la carriera ecclesiale, ma la scelta religiosa lo pone in posizione più simile a quella di Cristo e quindi gli permette di imitare in tutto e per tutto la vita del Cristo.

Questo è il suo scopo e il suo obiettivo: essere sempre di più istrumento ottimale di Dio.

E per questo ha deciso di applicarsi nel lavoro di tutti i giorni e soprattutto nello studio, come mezzo per migliorarsi. Uno dei punti in cui racconta di sentirsi più debole è l'Inglese, che riconosce di saper parlare in maniera non adeguata ai suoi bisogni. Sente di doverlo migliorare per poter lavorare di più e meglio con gli stranieri che frequentano il centro.

Father Peter -sebbene conoscesse il centro dei camilliani di Rayong di fama- non vi era mai stato prima di tre anni fa, quando l'ordine religioso gli chiese di trasferirvisi per procedere con la missione camilliana.

Nell'organigramma ad oggi egli è a tutti gli effetti il vicedirettore del centro. Però, poichè Padre Giovanni spesso si trova fuori sede per i suoi continui viaggi di supporto spirituale ai bisognosi, di aggiornamento sull'HIV e -non da meno- alla ricerca di fondi per il centro, Father Peter è il braccio sempre attivo del centro, sempre pronto all'intervento in vece del Direttore Padre Giovanni.

Egli è inoltre direttamente responsabile dell'orfanotrofio di Rayong e del centro di Indipendent Living. Inoltre segue la contabilità del centro. Proprio oggi mi diceva che ha avuto un meeting di tre ore per la preprazione delle stime di budget per il prossimo anno... con tutti i problemi che questo comporta in una istituzione che vive solo di carità! :-)