lunedì 16 novembre 2009

Chi troppo vuole... gli scherzi del destino

Recupero su wikipedia il nome completo tailandese di Bangkok:
Il nome cerimoniale di Bangkok è กรุงเทพมหานคร อมรรัตนโกสินทร์ มหินทรายุธยามหาดิลกภพ นพรัตน์ราชธานี บุรีรมย์อุดมราชนิเวศน์มหาสถาน อมรพิมานอวตารสถิต สักกะทัตติยะวิษณุกรรมประสิทธิ์ (Krungthepmahanakhon Amonrattanakosin Mahintharayutthaya Mahadilokphop Noppharatratchathaniburirom Udomratchaniwetmahasathan Amonphimanawatansathit Sakkathattiyawitsanukamprasit), il nome più lungo del mondo.
Per dirlo anche un tailandese ci impiega una ventina di secondi.

Il significato (fonte: La guida Lonely Planet della Tailandia) del nome è:
Grande città degli Angeli, Custode delle Gemme divine, Grande paese inespugnabile, Grande ed importante reame, Regale e Deliziosa Capitale Patria della Nove Nobili Gemme, Maggiore sede reale e palazzo reale, Rifugio Divino e dimora degli Spiriti Reincarnati.

Anche abbreviato il nome della città per i Thai è Krung Thep, cioè: Città degli Angeli.

La domanda che sorge spontanea è: ma allora come mai una città con un nome tanto ampolloso ed altisonante è conosciuta da tutto il resto del mondo con la semplice parola Bangkok?

Il nome Bangkok è un errore di trascrizione del nome originale del villaggio sul quale poi fu fondata l'attuale città dall'imperatore Rama I nel 1782. Il villaggio si chiamava: Bang Makok...
che vuol dire semplicemente 'posto dei Melanocarpi' (ancora dalla Guida Lonely Planet).

Cibi stranieri... a gogo :-)

Abituati negli ultimi tempi in Italia a vedere comparire sempre di più supermercati per gli immigrati strapieni di cibo importato da tutte le parti del mondo...

... fa effetto quando verifichi che il tuo pane quotidiano si trova solo nei supermercati per stranieri!

In Thailandia esistono due principali compagnie specializzate nell'importazione di cibi dal resto del mondo: Footland ed il Villa Market.


Soprattutto il secondo dei due risulta completamente dedicato a cibi importati, con i relativi costi strepitosi per i locali. Nelle scansie il cibo oltre che per tipologia, come formaggi, verdure, dolci, panetteria si divide anche per nazionalità di provenienza! Marche statunitensi fanno a pugni con prodotti inglesi e tedeschi. Cibi giapponesi si confrontano con quelli cinesi.



L'impressione è di avere a portata di mano un pezzo del proprio mondo.

Io nel frattempo ho recuperato il mascarpone ed i savoiardi per il tiramisu!
Li riconoscete? :-)

domenica 15 novembre 2009

Visita al Garden of Eden

Oggi per la prima volta da quando sono arrivato a Rayong ho avuto possibilità di andare a visitare il centro del giardino dell'Eden.

L'occasione è spuntata quando Father Andrew mi ha raccontato che la domenica, dopo la messa al centro di Rayong, si sposta sempre anche al Garden of Eden per esercitare il ministero. Così mi sono accodato.


Dato che siamo partiti intorno alle 11 del mattino, appena arrivati era ora di pranzo e ci siamo uniti ai bambini del posto, che stavano già seduti a tavola al nostro arrivo. Dopo mangiato, Father Andrew ha iniziato a predicare la messa, mentre io -seguendo il coordinatore del luogo che mi faceva da guida- ho proceduto alla visita del posto.



Sono stato molto colpito dall'organizzazione del giardino e dalla sua tranquillità. Fuori in aperta campagna presenta un modello di vita lontanissimo da quello a cui siamo abituati. Nel mondo occidentale l'autosufficienza delle esigenze primarie è un concetto che è stato semplicemente cancellato, surclassato dai bisogni di specializzazione dei compiti e dai ruoli nella parte produttiva. Dappertutto la globalizzazione sta applicando lo stesso concetto addirittura su scala planetaria...

...ma non qui! :-)

Il centro risulta un mondo a sè, anche se non è un mondo chiuso in sè. I contatti con l'esterno sono presenti in vario modo e sono determinanti per il buon funzionamento del tutto.

Durante la visita ho avuto la piacevole occasione di ritrovare Ning e Hane: entrambe pazienti al centro di Rayong durante i primi giorni di volontariato, ma trasferite quì in seguito.

Viaggio compreso siamo stati via non molto più di quattro ore. La gita è stata breve, ma piacevole. :-)

Il giardino dell'Eden


Il centro Garden of Eden è situato sempre in provincia di Rayong, ma all'interno, lontano dal mare e dalla strada principale.

Al giardino dell'Eden risiedono persone infette da HIV, ma che non sono in fase AIDS e che anzi hanno raggiunto un buono stato di salute, tale da poter pianificare una vita in proprio.

Lo scopo del centro è proprio questo: permettere la riabilitazione sociale di queste persone. Molti dei presenti una volta erano pazienti presso la sede CPU di Rayong. E' prassi abbastanza usuale per alcune famiglie di espellere i membri che abbiano contratto il virus dell'HIV; questo comporta che se la persona poi riesce a fermare l'avanzata della malattia, comunque si trova senza un posto dove poter tornare per ricominciare.

Il giardino dell'Eden offre loro tutto quanto è necessario per potersi ricostruire una vita. Per questo ci sono possibilità di alloggio sia alle famiglie che per singoli. Mentre ai nuclei familiari viene fornita una casa propria, i singoli vengono raggruppati in tre per appartamento, in modo da poter dividere le spese di mantenimento.

Nel centro vivono una cinquantina di persone, tra cui anche una decina di bambini appartenenti a cinque o sei famiglie diverse.

Per le esigenze primarie di cibo ed acqua gli abitanti hanno diverse possibilità. Ci si può dedicare all'agricoltura in campi e spazi rurali coltivati come orti. Ci sono zone per l'allevamento di rane, pesci, oche, maiali e animali simili. E' anche possibile praticare la pesca in un fiume vicino.


Tuttavia un lavoro molto importante è la produzione artigianale di oggetti che vengono poi venduti dal centro di Rayong verso gli esterni. Una menzione speciale va alle bambole e ai vasi di fiori finti che sono di fattura decisamente alta.

Sebbene vi sia un coordinatore centrale, quì l'accento è sulla imprenditorialità e sulla autosufficienza: chi lavora, produce e vende guadagna i soldi con i quali si ripaga le spese.

Oltre alle case degli abitanti, il centro comprende una costruzione centrale che funge da punto di ritrovo generale, l'abitazione dei coordinatori, un orfanotrofio, un piccolo centro PCU per chi viene reinvestito improvvisamente dalla malattia (la sede è chiamata PCU EDEN).



L'orfanotrofio a differenza di quello al centro di Rayong prevede la presenza di bambini non infetti, ma diventati orfani pre motivazioni relazionate con l'HIV. Al momento il numero di bambini ospitati è molto basso.



Anche qui i lavori sono sempre attivi. Oltre ad un nuovo edificio che sarà completo nel prossimo mese, per il 2010 si prevede già di procedere alla creazione di una nuova zona dedita alla preprazione di fertilizzanti e concimi da rivendere agli agricoltori locali.

sabato 14 novembre 2009

Crepes all'orfanotrofio

Oggi la sorella di Father Peter compiva gli anni. Per festeggiare il compleanno è venuta a trovarci al centro dei Camilliani.

Ma non è venuta sola: si è fatta accompagnare da tutta una squadra di cuochi e camerieri che si sono attivati a servire dolci e preparare crepes per tutti!

Avendo portato tutto il set completo di tavoli, fornelli ed ingredienti, si sono posizionati all'aperto di fronte all'ingresso dell'orfanotrofio per privilegiare i bambini.


Ma la notizia si è presto diffusa per tutto il centro e a gruppi tutte le sezioni del centro si presentavano a reclamare la propria parte.

Ovviamente ognuno poteva scegliere liberamente come farcire la crepes. Mentre ero in coda ho notato che la quasi totalità delle persone tra gli ingredienti scegliavano una salsa rossa come condimento. Puntualmente pensando che, se cosi tanti la sceglievano necessariamente doveva essere buona, quando è stato il mio turno, l'ho indicata come primo elemento!

Al primo assaggio... ho scoperto che quella era la salsa piccante!!! I Thai non si smentiscono mai!

Pai Dan

Ieri sera -dopo cena- sono andato a trovare i bambini dell'orfanotrofio perchè in questi ultimi giorni avevo dedicato loro poco tempo. Arrivato, l'orfanotrofio era vuoto. Da uno dei dormitori appare la sola Puna che mi saluta e se ne esce!

Allora la seguo fino a quando trovo tutti i ragazzi in fila pronti per partire. E qui sfoggio le mie due parole di Tailandese:

-Pai Nai? (Dove andate?, Pai vuol dire andare)
-Pai DAN

DAN!?! cosa vorrà mai dire? Non conosco questa parola. E' l'occasione giusta per aggiungersi ed andare a vedere!

Preso il camioncino adattato a bus, dopo un breve viaggio arriviamo a "DAN", uno dei distributuri di benzina in direzione Rayong con annesso il negozio più grande!


Tutti i venerdi i bambini vengono portati in questo distributore dove gli viene assegnata una cifra di circa 50 bath a testa per comprarsi tutto quello che vogliono.

Per il supermercato l'arrivo dei bambini è una vera invasione. Si riversano all'interno come un fiume e vanno, prendono, toccano, disfano. Per la maggior parte sono a caccia di dolcetti e caramelle.


La cosa che mi ha sorpreso è stato quando alcuni orfani dovevano scoprire se potevano permettersi di pagare tutti i dolci che avevano raccolto.
Erano in quattro e si sono raggruppati con le mani ben tese in avanti a formare un cerchio con le dita. Una di loro (Keol) ha iniziato a guardare gli elementi nel cestino e con la propria mano indicava una delle dita, spostandosi un dito alla volta lungo il cerchio, mentre contava. Finiti gli elementi, è ripartita a contare in direzione opposta fino ad arrivare al punto di partenza: ora che aveva aggiunto tutti i singoli prezzi, stava calcolando a quanto ammontava la somma totale!

La calcolatrice più divertente che mi sia mai capitata.

Non potete poi immaginare, i gridolini di gioia, quando, finito il conto totale, si sono accorti che i soldi bastavano per comprare tutto!
:-)

venerdì 13 novembre 2009

Ice cream: farang vs thai


-Sembra familiare?
-Si... mah...
...c'è qualche cosa che non torna! Non so... la scritta... mi sembrava un pò... diversa!


Ebbene, il gelato Algida si trova anche qui!
E non solo, il nome del marchio per la Thailandia è WALL'S, ma il brand è presente quasi dappertutto, ogni zona con il proprio nome.

I gelati del muro sono esattamente gli stessi italiani, identici in tutto e per tutto! Solo che ... costano meno! :-) Nonostante ciò, il classico "cornetto" rimane il gelato più costoso che si possa trovare in Thai. Costa ben 20 bath, cioè 40 cent.
Dalla foto risulta che il resto dei gelati si attesta sui 10 bath, cioè 20 centesimi...

... lor signori si servano pure la loro indigestione!


Tuttavia il gelato farang occidentale, rispetto a quello tradizionale Thai, non presenta niente di speciale.

10 Bath è il prezzo per la coppetta piena di palline qui sotto:


  • Il gelato thai viene servito tradizionalmente, anzichè nella coppetta, spalmato dentro un panino simil hot-dog! :-)
  • Ovviamente è fatto con il latte... di cocco!
  • E' quasi sempre servito con la granella gialla che vedete in foto. Penso siano dei semi morbidi da masticare.
Al gelato thai poi si può aggiungere ancora un ultimo elemento, che per la cultura locale è totalmente ovvio, ma che per noi risulta un pò fuori sede:

... il riso!

Una pallina di riso al vapore si amalgama benissimo con il latte di cocco freddo! Prende il sapore del cocco e gli da un pizzico di fantasia.

Certo che ogni piatto tailandese sia servito con il riso è una verità letterale!